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Le reti oncologiche sono attive in sole sette regioni italiane

Oncologia Redazione DottNet | 23/06/2018 15:50

Altre due sono al via, il resto ancora ferme. In arrivo Periplo, la rete delle reti

Omogeneità, qualità dell'assistenza e delle cure grazie alle migliori possibilità di accesso a farmaci innovativi, diminuzione delle migrazioni tra Regioni, calo dei tempi nelle liste d'attesa fino al 50%, aumento della sopravvivenza e delle guarigioni, gestione ottimizzata per i pazienti al confine tra le Regioni. Sono alcuni dei punti chiave delle reti oncologiche regionali, quasi tutti realizzati dove esistono già. Ma solo in sette Regioni: Lombardia (in attesa di riorganizzazione e nomina del referente regionale da oltre un anno), Piemonte e Valle D'Aosta, Veneto, Toscana, Umbria, Liguria e la provincia autonoma di Trento. In Campania e Puglia le reti sono state deliberate e sono in partenza, mentre le altre risultano solo sulla carta: Sicilia, Lazio, Calabria, Sardegna, Basilicata. Non pervenute, per ora, Emilia Romagna (dove esiste la Rete Regionale dei Centri di Senologia e la Rete oncologia Romagna), Marche, la Provincia Autonoma di Bolzano, Molise e Friuli Venezia Giulia

Eppure, nelle Regioni dove la rete si è realizzata, i malati di cancro guariscono di più rispetto al resto d'Italia. In particolare, in Toscana la sopravvivenza a cinque anni raggiunge il 56% fra gli uomini e il 65% tra le donne; in Veneto il 55% (e il 64% e in Piemonte - la rete più 'antica', esiste infatti da quasi 20 anni - il 53% uomini e il 63% donne. Dati simili si trovano nelle altre tre Regioni dove esistono questi network. I vantaggi sono ben visibili: i pazienti possono accedere alle cure migliori senza spostarsi dal proprio domicilio, con trattamenti uniformi sul territorio, meno sprechi di risorse per il sistema sanitario.

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Il comune denominatore di una rete oncologica sono i Pdta, cioè i percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali. Per questo un board di clinici, con un ruolo chiave nelle reti regionali già operative, ha creato una futura "rete delle reti" attraverso il progetto Periplo Onlus, con l'obiettivo di armonizzare i Pdta e le reti esistenti, aiutare lo sviluppo omogeneo di quelle in preparazione e spingere per la creazione delle Reti nelle regioni ancora scoperte. In occasione del tavolo tecnico "Periplo Incontra", che si è tenuto oggi a Roma, realizzato con la sponsorizzazione non condizionante di MSD, si è fatto il punto sulle reti regionali e sui passi futuri. Dopo la conclusione del percorso di lavoro nell'ambito del tumore del seno, ora è in corso quello sul tumore del polmone, l'altra grande area oncologica dove negli ultimi anni si sono registrati i maggiori passi avanti nelle terapie.

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